La Palma, zia di mio padre aveva come unica fonte di guadagno il telaio con cui lavorava tessuti grezzi in canapa o lana locale. Faceva tessuti per lenzuola, asciugamani e qualche copriletto o per camice da notte e da giorno, spesso erano parte dei corredi per le ragazze, cosa che si iniziava a fare quando le figlie erano bimbe, un po' per volta. Non sempre la Palma veniva pagata in denaro ma in cambio del suo lavoro riceveva farina, formaggio o quello che la gente poteva dargli.
Mi diceva mio padre che sua zia oltre alla frutta seccava all'ombra anche tante verdure che poi ben tritate conservava in fiaschi di vetro chiusi con tappi di sughero sigillati con la cera. L' inverno usava queste erbe per fare, come diceva lei " il brodo de' poveri ". Metteva a bollire nell' acqua un pugno di verdure seccate, colava il brodo ottenuto, vi cuoceva dentro un uovo e lo versava in un piatto sopra una fetta di pane.
Da li m' è venuta l' idea di usare le verdure che di solito si scartano come le parti più dure e le foglie delle cipolle fresche,, dei sedani, dei finocchi, delle carote ecc....ma anziché seccarle dopo averle ben lavate ed asciugate tamponandole tra due canovacci le trito grossolanamente con il coltello e le metto nel congelatore.
E piuttosto che usare dadi, ai quali è proibito entrare in casa mia, uso queste erbe per fare un brodo vegetale che una volta colato è ottimo per cuocere i risotti.
Un vecchio detto: " dice la canapa al lino quando te ti consumi io mi raffino "
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