domenica 16 febbraio 2014
i miei racconti: una capra come amica
La piccola, seduta sul poggio s'asciugò il naso all'orlo del vestitino che era tutto bagnato perché tante volte l'aveva usato per asciugarsi il naso e gli occhi.
Poi si mise a rimuovere le crosticine che aveva sulle gambe, erano dovute a piccole ferite dovute a punture d' insetti e graffi di rovi, ogni giorno le rimuoveva una ad una e lasciava che ne uscissero piccole gocce i sangue che poi scendevano in brevi rivoletti lungo le piccole gambe.
Guardò uno dei suoi calzini sporchi che usciva dallo scarponcino bucato, s'abbracciò al collo della capretta che le stava sdraiata a fianco e guardò in alto, verso la cima della montagna:
"Ti prego Signore fammi venire lassù con te, ma porta via anche la mia capretta, non voglio lasciarla qui da sola".
E poi si mise nuovamente a piangere perché si ricordò che le bambine cattive non vanno in paradiso e lei era cattiva.......
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