martedì 11 giugno 2013
i miei racconti: dal cuore della Versilia
Dietro di me un' abbraccio di monti e sovrastando tutti , lui l'Altissimo, guarda giù a valle verso gli abissi in un rimpianto antico. Ha nascosto da tempo immemorabile il suo pianto congelandolo in bianco marmo.
E quando i nostri uomini, salendo lassù, hanno scavato ferite oscene per trarne un pane amaro esso ha chiesto un tributo di vite.
Ogni goccia di sangue versata è custodita nelle sue profondità inaccessibili portando luce di rubini riflessi in quella sorgente che sgorga ruzzolandosi verso la pianura fino al mare: cordone ombelicale mai reciso.
Sopra la mia testa c'è un girotondo di falchi, le ali sono immobili, a sorreggerli basta il vento che sale dalla pianura.
Più in basso guardo le cave abbandonate dove sono rinati alberi che lottano per vivere aggrappandosi alle rocce, resistendo al vento e agli assalti delle capre che ne mangiano i germogli, resistendo al calore quando le rocce si fanno roventi, sopravvivono assumendo forme contorte di grossi bonsai.
Più in basso ci sono le ginestre e gl' iris selvatici che coprono le balze rocciose di chiazze blu e gialle.
Seguendo questi colori guardo giù alla valle verso la pianura ed oltre ancora fin verso il mare e ne sento appena percettibile l'odore misto a quello degl' iris
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