pensate che una volta in molte case c'erano la cassa ed il cassone; erano ambedue cassapanche in legno di castagno.
La cassa era più piccola e conteneva la farina di castagne per le persone. Era una farina dolcissima,le castagne dopo l'essiccazione venivano scelte una ad una e scartavano quelle che avevano macchie.
Nel cassone andava a finire tutta la farina ricavata dalle castagne che erano più scure o avevano tracce di bacature e quella era farina che serviva ad allevare il maiale.
Spesso sento chiamare le torte fatte con farina di castagne "castagnaccio" ma da noi veniva così chiamata la versione più povera della torta di ciaccio che si faceva così: veniva impastata farina con poca acqua ed un pizzico di sale, si mettevano delle foglie sulla pala con cui s'infornava il pane nel forno a legna, vi si metteva sopra l'impasto di farina di castagne e si cuoceva sul piano del forno ben caldo,le foglie facevano le veci di una teglia.
la torta di ciaccio
Questa è la versione semplice come veniva fatta una volta.
Bisogna impastare della farina di castagne con acqua ed un pizzico di sale, vi si aggiungono poche e piccole scorzette d'arancia (solo la parte gialla).
Si unge la teglia con olio, vi si versa l'impasto che deve avere la consistenza della pastella per friggere, si versano un filo d'olio ed alcuni aghi di rosmarino sulla superficie.
Si cuoce in forno ben caldo finché sulla superficie si formano tante screpolature.
Se qualcuno vuole farla consiglierei di mettere in teglia un impasto dello spessore di un dito o poco più e di non esagerare con l'olio perché non viene assorbito.
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