venerdì 17 giugno 2016

Diversi: la musica che vien dal mare









Da un vecchio diario

Quella sera d'estate, appena percettibile, come una leggera brezza mi raggiunse mentre stavo sdraiato sul letto con la finestra aperta in cerca di frescura e guardavo la luna sorta da poco  da dietro i neri profili dei monti.

Giungeva da lontano, veniva dal mare.

Ed io mi alzai, volevo raggiungerla, attraversai la selva scura e i paesi della pianura e giunsi al mare.

Troppo tardi vi giunsi.

Sulla spiaggia un cumolo di braci accese, un fiasco impagliato vuoto e tutto intorno orme, tante orme nella sabbia, ero certo da li veniva la musica.

Poco distante vidi un vecchio che abbracciato alla sua tromba dormiva sulla sdraio di legno.

Quante cose avrei voluto chiedergli ma c'era qualcosa di intimo tra l'uomo e il suo strumento e io ero un intruso.
Molti anni dopo seppi chi era quel vecchio....il mio orecchio non mi aveva tradito quella era musica vera.
Avevo da percorrere una lunga strada per tornare a casa e vi giunsi che il sole era alto.

Quante botte presi quel giorno!

E più male mi facevano le parole, parole che mi convincevano una volta in più che ero diverso, un figlio cattivo e pazzo.


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