domenica 13 dicembre 2020

I miei racconti: il flauto e il serpente crestato (seconda parte)

                          Il flauto e il serpente crestato ( 2 )


La Rosalba fin da piccola aveva sempre portato due

 trecce che ormai erano quasi completamente


bianche e lunghe fino ai fianchi.

Era una donna buona e laboriosa, spesso si recava da Anselmo, anche a lei come ai bimbi  piacevano le storie che lui inventava.

La Rosalba oltre a coltivare il suo orto passava  gran parte del tempo a fare intrecci...Intrecciava i salici più sottili e le ginestre per fare cestini con cui i bimbi andavano a raccogliere mirtilli e fragoline di bosco, intrecciava gli scarti della canapa e ne faceva corde per legare il fieno e la legna.

 Con le cortecce e i polloni dei castagni, usando scaldarli sul fuoco faceva cesti, gerle e qualche piccola culla.

Una volta all'anno arrivava in paese un uomo con un'asino...veniva a prendere pure le pipe di Anselmo e gli oggetti migliori intrecciati da Rosalba che poi vendeva giù in pianura, in cambio lasciava riso, zucchero, fiammiferi, sale e fiammiferi o tessuti dai colori vivaci.

Un giorno la Rosalba arrivò in casa di Anselmo, la cui porta era sempre aperta, ai suoi piedi posò un grosso cesto per contenere la legna ed una gerla che gli sarebbe stata utile lasciandogli le mani libere mentre andava nei boschi a raccoglier radiche d'erica per fare le sue pipe.

Siccome in paese si usava il baratto ,Anselmo con un cenno del capo le indicò la vecchia madia dicendole di prendersi ciò che voleva, sopra la madia c'erano mestoli e ciotole di tutte le misure, candelieri intagliati ed altre cose utili per la casa.

Ma quando la Rosalba che aveva un buon udito ma non parlava gli indicò ciò che voleva, Anselmo rimase molto sorpreso....

(continua)

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