sabato 15 novembre 2014

il metato


Questo è un vecchio metato che veniva usato da più generazioni fino alla metà degli anni sessanta.
è un metato piuttosto grosso in cui venivano essiccati circa novanta sacchi di castagne fresche.


                                                                       
 

I metati erano costruzioni a due piani, nel piano inferiore, di solito in terra battuta veniva acceso un fuoco per circa quaranta giorni. Vi si bruciavano grossi pezzi di legna (ciocchi) di castagno ricoperti con la buccia delle castagne secche dell'anno prima (la pula) che aveva lo scopo di soffocare parzialmente il fuoco e provocare parecchio fumo.

Tra un piano e l'altro c'erano due o tre travi su cui poggiavano tanti bastoni di legno di castagno ben dritti e vicini l'uno a l'altro (cannicci). Erano messi vicini quanto bastava a far passare il fumo ma non far cadere le castagne che vi stavano sopra.

Al piano superiore del metato, sul retro c'è una finestrella attraverso la quale venivano versate e poi stese le castagne sopra i cannicci.

Durante il periodo dell'affumicatura, ogni tanto le castagne venivano smosse con un rastrello e quando l'essiccazione era a buon punto con fieno o felci secche venivano chiuse le piccole finestrelle (Le buchette).

Quando le castagne erano pronte per farne farina, veniva ben pulito il pavimento e veniva allargato qualche "canniccio" attraverso quelle aperture cadevano tutte le castagne secche.

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