vengo da lontano e mai cammino con l'amicizia
anche se talvolta ne vesto i panni"
...Disse la calunnia...
"Spargo numerosi semi con il mio fiato putrido, semi che ben attecchiscono nell'orecchio che li accoglie e sa di latrina"
vengo da lontano e mai cammino con l'amicizia
anche se talvolta ne vesto i panni"
...Disse la calunnia...
"Spargo numerosi semi con il mio fiato putrido, semi che ben attecchiscono nell'orecchio che li accoglie e sa di latrina"
La sera fa freddo...la stufa a legna è calda...
....Le galline han fatto l'ovo...dell'olio bono ce n'ho...la farina pure e allora mi faccio i biscotti
basta che ci metto un popo' di zucchero e lievito e la buccia di un arancio che m'ha regalato Mario che i mii l'ho finiti
così per colazione e qualche volta per cena ci sarannoE già che li faccio dentro metto un popoino di pasta d'arancio
che aveo fatto con le bucce de' i mii
Ogni due uova metto:
5 cucchiai di zucchero,
5 d'olio,
la buccia grattata di un'arancia,
2 cucchiai di latte,
mezza bustina di lievito per dolci
e ci verso la farina che basta per fa' un panetto morbido
Con le mane infarinate faccio delle palline e con un dito ci faccio un buchetto duve metto un cucchiaino di pasta d'arance....
...richiudo e le rotolo nel zucchero fino
Si mettino in teglia e po' in forno e quando piglin colore en pronti
Se un li mangiate subito tenetili chiusi in una scatola come faccio io.
"Non mi cercavi ma io ti ho trovato" Disse l'Amore.
"Non pronunciare mai il mio nome invano....Non sarò la strada facile e non asciugherò le tue lacrime...anche se disseto e dò forza alle genti....e ricorda....la vendetta, il tradimento e l'odio non abitano la casa che ho scelto"
"esco" da qui...
Sono in una tana dove la volpe e i suoi cuccioli dormono sazi....c'è calore , c'è pace e silenzio, ma non è la mia casa, non è il mio posto devo uscire....
Eccomi che sto camminando sul sentiero, sotto un tappeto di stelle...fa freddo sento il rumore dell'acqua del ruscello....un gufo lancia il suo richiamo e da lontano, come un'eco, un altro gli risponde...
Tante volte ho camminato qui, ne conosco ogni pietra...ma ora ho paura di ciò che non vedo...nella mente sono vivi i vecchi racconti....antiche paure,,,, mi sento gelare ad ogni fruscio...ad ogni ombra.
Una piccola mano strige la mia, io sono l'adulta che deve proteggere ma quella piccola mano mi rassicura, calma le mie paure e abbrevia il tragitto.
Eccomi quassù sono in montagna al Poggialto seduta all'ombra della grande quercia tra i campi di fieno in fiore...fa caldo...le cicale e i grilli ripetono senza sosta il loro monotono canto....
Guardo un ragazzo in canottiera che sta falciando il fieno...ad ogni colpo di falce cadono erbe e fiori.
Seduta accanto a me c'è una vecchia vestita di nero con un fazzoletto in testa, quella vecchia dal viso bonario mi offre ciliege dal suo grembiule....sono scure...troppo mature... forse qualcuna è bacata...non voglio sapere e continuo a mangiarle sono troppo buone...
La vecchia ride con la sua bocca sdentata ....ride perché guardando suo nipote che falcia il fieno m'ha detto una frase sboccata, e timida io ho deviato lo sguardo, in lontananza sento il suono della campana.
Ed eccomi di nuovo qui...sto guardando fuori della finestra....vedo la mia camelia in fiore.... la pioggia e il vento ne rovineranno i fiori....continuo a sentire il suono della campana perché è mezzogiorno.
Partirono nel pomeriggio lungo la mulattiera che scende a valle
c'erano per lo più uomini, qualche donna e un paio di ragazzetti, portavano con se due lanterne perché sarebbero ritornati di notte erano diretti a Viareggio per cantare il maggio ai villeggianti speranzosi di guadagnare un po' di soldi
Soldi che servivano per sostituire il santo patrono di gesso perché quello che già c'era cadeva a pezzi
Poiché, a parte i bimbi che avevano sempre un po' paura, la preferita da tutti era sempre la storia di Giuditta e Oloferne.
Per ascoltare Il Maggio veniva gente anche dai piccoli paesi vicini.
Scendevano portando in un sacco il fantoccio di Oloferne A cui Giuditta avrebbe tagliato la testa facendo uscire un fiotto di liquido rosso che altri non era che vino fragolino...
...vino che naturalmente lungo la strada fu affidato alla donna che era astemia e siccome era quella che anche alla messa aveva una voce che spiccava tra le altre aveva sempre la parte di Giuditta.
Quando arrivarono a Viareggio faceva buio....al centro di una piazza si misero in cerchio e come sfondo un lenzuolo tenuto dai due uomini che erano i più alti del gruppo.
Vedendo quella gente si formo' un gruppo di villeggianti incuriositi....che fecero cerchio attorno a quei personaggi con vestiti di scena cuciti in casa.
Poi come sempre accade la dove si vedono gruppi di persone altri curiosi si aggiungono...
Un ragazzetto con una cassettina di legno fece il giro degl'improvvisati spettatori e raccattò un po' di soldini..
E così iniziarono a cantare il maggio....ma dopo poco la gente iniziò a ridere e fischiare ....non si sa da dove ma tra i maggianti cominciarono a piovere pomodori....
I maggianti scapparono inseguiti da chi rivoleva i soldi ma in testa a tutti ci stava il ragazzetto con la cassatta di legno che correva come una lepre.
Quando furono a metà strada controllarono quante monete avevano raccolto ....
Erano delusi pensavano di vedere facce sorprese e di ricevere applausi ....così per consolarsi un po', un sorso per uno si bevvero il "sangue" di Oloferne
Nei giorni dopo in paese si diceva: "è andata così perché i signori non capiscono il maggio sono abituati all'opera"....Non c'era altra spiegazione visto che nel paese in quegli anni ascoltare il maggio era una cosa gradita.
(Il maggio veniva cantato in rima e spesso venivano accompagnati da uno o più strumenti che mai dovevano coprire le voci....e poi c'era il Capomaggio che aveva il compito di suggeritore.
I maggianti stavano in piedi al centro di una piazza o di un qualunque spazio mentre il pubblico ascoltava facendo cerchio)
Si cocino gli erbucci e si tritino fini
ci si mettino du' ove e un po' di pane bagno col latte
di latte mettetine pogo per volta se no tocca strizzallo e un c'è da sciupa' nulla
ci si mette una grattata di noce moscata e un popo' di maggiorana.
Quando s'è 'mpastato si concia con qualche cucchiaio di pane grattato per podelli lavorà
Si fan delle pallette e si posino sulla farina dopo ci si rotolino per infarinalle.
Si cocino poghi per volta in acqua che bolle piano...
E po' per condilli ....pomarola, olio e cagio, burro, salvia e parmigiano...
Se un avete gli erbi mettetici gli spinacio o la bieta