mercoledì 26 giugno 2013

Gigli di s. Antonio

Ci sono tante varietà di gigli ma per me questi sono i più belli e facili da coltivare. Basta metterli in un angolo di terreno non particolarmente fertile dopo l’abbondante fioritura di fine primavera la pianta secca e in autunno con le prime piogge nasceranno di nuovo.  Io li tengo nella stessa posizione da anni non gli do mai ne acqua ne fertilizzanti. Hanno un profumo buono ma molto forte che se messi in una stanza possono dare fastidio.






lunedì 24 giugno 2013

Rondini

Guardate con tante gronde a disposizione dove sono andate a fare il nido le rondini.

Marasche

Questi giorni devo scendere a valle e procurarmi un po’ di zucchero per fare la marmellata di marasche che iniziano a maturare.  Se come frutto  preferisco senza dubbio le ciliegie per fare la marmellata preferisco usare le marasche.
 Le prendo quando non hanno raggiunto il massimo della maturazione perché in questo modo è più facile liberarle dai noccioli; tengo il manico del frutto con due dita e con l’altra mano tiro il frutto facendo un po’ di pressione così il nocciolo rimane attaccato al gambo.  Mi dispiace però perché posso fare un po’ di marmellata  e sciroppo ma di marasche ce ne sono tantissime e non so cosa farne se non lasciarle agli uccelli.
La marmellata di marasche è veramente buona, non so se dipende dall’acidità del frutto ma una volta che si fredda viene bella dura e con tanti piccoli frutti all’interno, quasi interi, che nel gusto sono simili alle amarene. Oltre ad usarla come tutte le altre marmellate la trovo buona se ne mettiamo un poco nello yogurt bianco e non zuccherato oppure sul pane fresco prima spalmato con uno strato di ricotta.




mercoledì 19 giugno 2013

Non può durare

Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta quando in paese qualcuno cambiava i mobili buttando quelli vecchi e acquistandone di nuovi, oppure visto che le condizioni di lavoro andavano migliorando, si comprava o aggiustava casa c'era una vecchia che s'aggirava nelle strade e borbottava ad alta voce " Comprate, comprate case e poi datevi da fare e lavorate per riempirle di cose che non servono a nulla. Quando di casetta ne avete una, anche s'è piccola basta, se non ce l'avete, compratevi un pezzo di terra che se una casa vene abbandonata con il tempo crolla ma la terra anche se non la lavorate ora, una volta ripulita e seminata vi darà sempre di che nutrirvi. Io sono contenta che le cose vadano bene e magari continuassero a migliorare, sarei contenta anche per me che nella vita di tribolazioni n'ho avute tante ma non dura non può durare. "

abitino per Maria ( spiegazione )

Per il corpetto ad uncinetto: avviare 94 catenelle con il cotone n 8 e lavorare il primo giro a maglia bassa, proseguire 5 giri a maglia alta. Nel sesto giro diminuire 6 maglie ad ambo i lati nel settimo giro diminuire 3 maglie e proseguire dritto per fino al 15 giro. Al 16 giro proseguire su i due lati separati chiudendo le 24 maglie centrali, nel 17 giro chiudere ai lati della scollatura 4 maglie, nel 18 giro chiudere 3 maglie nel 19 chiuderne 2, proseguire dritto per sette giri e chiudere le maglie rimaste. Per il dietro lavorare nella stessa maniera, ma dopo il 15 giro proseguire sempre dritto fino al 22 giro, chiudere 28 m centrali nel giro seguente chiudere 3 maglie per lato, poi altro giro chiuderne 2, ancora un giro chiudendo 2 maglie  ultimo giro dritto.
Per la gonna tagliare una striscia di tessuto di cm. 70 per 30, chiuderne il lato corto e fare un orlo sul lato lungo, orlare, increspare la stoffa sul lato non rifinito facendo una filza portandola alla larghezza del corpino ed attaccarla a questo, a mano con fitti punti a sopraggitto,
Rifinire il tutto tenendo, il filo un po' tirato, con un giro di maglia bassa ed uno a punto gambero
Abito per bimba 12_ 14 mesi    ( io ho usato cotone bianco e rosa che già avevo, passandovi a lavoro finito,  dei cordoncini colorati lavorati a punto catenella. Questi abitini si possono fare anche riciclando filo di cotone e tessuto avanzati da altri lavori. )





le mie ricette: torta con borraggine e bieta

Il mio orto è letteralmente invaso da bieta e borraggine che si sono autoseminate ovunque, nascono in mezzo alle altre colture e devo estirparle, ne lascio solo alcune piante perché vadano a seme così quando a fine estate inizierà a piovere nasceranno di nuovo ovunque.
 Oggi con una parte della borraggine e della bieta che ho raccolto ho fatto una torta salata, con il resto domani farò degli gnocchi o degli strozzapreti.
Per la torta salata ho sbollentato per pochi minuti le verdure, una volta freddate e ben scolate l'ho mischiate con 300 gr. di ricotta, circa ottanta gr. di formaggio grana e pecorino grattugiato, tre uova, tre cucchiai di pane grattato, mezzo bicchiere di latte un poco di maggiorana, pepe e sale, ho versato l'impasto in una teglia larga, unta con olio e spolverata di pangrattato. Bisogna tenere l'impasto alto circa due centimetri e metterlo nel forno già caldo ed in circa venti minuti sarà cotto.


è sparita la foto......

domenica 16 giugno 2013

Il mio amore

Il mio amore
era un frutto
dal mandorlo amaro
arrancava per sentieri
d'erica e mirto.
Il mio amore
è solo un letto disfatto
dalla fretta dei giorni.
Ma a farlo vero
sarà il ricordo
per un qualcosa
diverso dal morire.



                                    gabriella

seduzioni a teatro

Mi alzo presto al mattino, ma la sera dopo cena non amo uscire, però ieri sera l' ho fatto. Sono andata in un teatro della Versilia a vedere uno spettacolo organizzato da Renata: IL tema era SEDUZIONI
Info: w.w.w.renatadance.com    Devo dire che è stato un bello spettacolo, ho visto nel tempo la Renata e le sue allieve crescere artisticamente ma ieri sera mi hanno sorpreso: le ROSE DI GIADA sono delle vere maestre specialmente le allieve che  seguono Renata da più tempo. C'erano altri bravi artisti come, Alessandro Zaffanella, cantautore e pianista cremonese con diverse apparizioni in televisione :bravo veramente bravo!    C'era Betty Rose ( bon ton burlesque ) una bambolina graziosa e spiritosa che sa muoversi bene e con garbo sul palco. C'erano inoltre Caterina Ferri cantante versiliese con un repertorio vasto, dall'operetta al musical in stile Broadway.  E c' era Jo  Rayo ballerino specialista in molte discipline.
Devo dire un più che brava alla Renata per il come ha organizzato il tutto, per il livello a cui ha portato le sue allieve e come danzatrice del ventre: brava, brava davvero!

sabato 15 giugno 2013

le mie ricette: pranzo del sabato

Oggi cucino nel forno a  legna, menu: lasagne con sugo di carne e funghi porcini trifolati, una focaccia normale ed una di zucchini, pollo ripieno arrosto, e torta con crema, fragole e lamponi del mio orto.

Focaccia di zucchine
Quando nell'orto iniziano a crescere zucchine a volte sono un po' troppe perciò cerco di farne vario uso, oggi ho provato questa ricetta e devo dire che nonostante i pochi ingredienti è assai buona.

 si prende una bella cipolla ed un chilo tra zucchini e fiori di zucca,  si taglia il tutto molto sottile, si condiscono con un po' di sale e poi si mettono le verdure tagliate in uno scolapasta per tutta la notte.
Con un po' di farina due cucchiai d'olio, tre cucchiai circa di formaggio grattugiato, un pizzico di pepe , sale e con l'aggiunta dell'acqua necessaria si fa una pastella tipo quella che si usa per le fritture. Si mischiano bene verdure e pastella poi si versano nella teglia unta facendo uno strato basso e si
mette nel forno ben caldo finche non abbia un bel colore dorato.
Questa è una versione della " scarpacia" quella povera .






giovedì 13 giugno 2013

le mie ricette: pesto al prezzemolo



Questo è un pesto che faccio sempre in questo periodo perché mi piace condirci le patate bollite oppure quando faccio il minestrone con tutte le verdure di stagione, appena è pronto, spengo il fuoco e né aggiungo un po'.

Questo è un pesto per chi ama i sapori forti.

Si prende un bel mazzo di prezzemolo,  si tolgono i gambi e si pesta nel mortaio ( o si mette nel mixer) assieme a 100 g. di gherigli di noci, 100 g. di pecorino grattugiato tre o quattro spicchi d'aglio un pizzico di peperoncino e sale, quando il tutto è ben pestato vi si aggiunge un bicchiere d'olio extravergine.

 Se tenuto nel frigo si conserva a lungo purché tenuto in un vaso di vetro e sempre coperto con olio.





martedì 11 giugno 2013

i miei racconti: dal cuore della Versilia



Dietro di me un' abbraccio di monti e sovrastando tutti , lui l'Altissimo, guarda giù a valle verso gli abissi in un rimpianto antico. Ha nascosto da tempo immemorabile il suo pianto congelandolo in bianco marmo.

E quando i nostri uomini, salendo lassù, hanno scavato ferite oscene per trarne un pane amaro esso ha chiesto un tributo di vite.

Ogni goccia di sangue versata è custodita nelle sue profondità inaccessibili portando luce di rubini riflessi in quella sorgente che sgorga ruzzolandosi verso la pianura fino al mare: cordone ombelicale mai reciso.

Sopra la mia testa c'è un girotondo di falchi, le ali sono immobili, a sorreggerli basta il vento che sale dalla pianura.
 Più in basso guardo le cave abbandonate dove sono rinati alberi che lottano per vivere aggrappandosi alle rocce, resistendo al vento e agli assalti delle capre che ne mangiano i germogli, resistendo al calore quando le rocce si fanno roventi, sopravvivono assumendo forme contorte di grossi bonsai.

Più in basso ci sono le ginestre e gl' iris selvatici che coprono le balze rocciose di chiazze blu e gialle.

Seguendo questi colori guardo giù alla valle verso la pianura ed oltre ancora fin verso il mare e ne sento appena percettibile l'odore misto a quello degl' iris

domenica 9 giugno 2013

le mie ricette: Ravioli

Quando dalle mie parti si parlava di ravioli e di tortelli si trattava di due piatti ben diversi; i primi erano un piatto vegetariano e non erano chiusi nella sfoglia mentre i secondi erano un piatto laborioso e con un ripieno fatto di verdura, formaggio e carni miste.

 Questa è una vecchia ricetta Versiliese

Ingredienti per i ravioli: G. 250 di bieta o spinaci cotti e ben strizzati; g. 250 di ricotta non troppo acquosa, 80 g. di parmigiano e pecorino, 3 uova, un poco di pane grattato, noce moscata, un pizzico di pepe e sale.

Bisogna tritare bene la verdura cotta e poi mischiare tutto assieme aggiungendo pan grattato quanto basta per ottenere un impasto non troppo duro.
  La tradizione vuole che con due cucchiai infarinati si formino una specie di gnocchetti e si mettano a cuocere pochi per volta in acqua bollente, io per far prima, con le mani infarinate formo delle piccole polpettine che metto in acqua bollente, sempre poche per volta e  con il mestolo forato le tolgo disponendole sul piatto.
 Per il condimento si usa versarvi sopra burro scaldato con due foglie di salvia e una spolverata di parmigiano ma volendoli più leggeri si possono condire versandovi sopra salsa di pomodoro.



sabato 8 giugno 2013

le mie ricette: menu del sabato

Sto  iniziando a cucinare, già ho messo il dolce in forno e ho preparato la carne cospargendola con un misto d'erbe in parte selvatiche e in parte coltivate. Come primo:  Ravioli, carne al forno con le mie prime patate novelle e una crostata con crema di ricotta e marmellata di rose.
Domani scrivo la ricetta dei ravioli, che diversamente da quelli che si trovano in commercio o alle varie ricette quelli che si facevano nella nostra zona non erano racchiusi nella sfoglia di pasta.

Buona giornata e grazie a quelli che mi leggono



venerdì 7 giugno 2013

C'è un qualcosa

                            C'è un qualcosa

Tra il  finito e l'infinito
c'è qualcosa che palpita e trema.
Forse è solo rugiada
appesa ad una tela
o il lento disfarsi
d'una rosa.                      
è un muto canto
o polvere di farfalla                                        
persa nel vento.
è una donna che ogni sera
si spoglia piano
per qualcuno che non verrà.




                               gabriella

giovedì 6 giugno 2013

i miei racconti: lei voleva consolarla

Una mattina presto mi svegliarono le grida d'una donna " aiuto aiuto" gridava a tutta voce e chi si trovava in paese accorreva verso quella casa. Quando io vi arrivai c'era già  pieno di gente,  e siccome  ero una bimba non mi fecero entrare, m'affacciai appena sul soglio della cucina e prima che chiudessero la porta, notai che sul tavolo c'erano due bicchieri di vetro pieni d'acqua che avevano all' interno due dentiere. Nella piazzetta davanti casa c'era l'Armida seduta su di una sedia circondata da da altre donne e piangendo diceva "che peccato ho fatto, per una donna è un peccato grave, questa notte mi sono rifiutata al mi' marito e ora è morto, stava così bene, s'è alzato e non ha fatto in tempo a vestirsi del tutto ch'è morto senza dirmi una parola."
T'arriva nella piazzetta la padrona dell'unico baretto del paese e subito fa alla vedova, per consolarla "però se doveva morire ha fatto proprio una bella morte, così senza tribola' tanto, e pensare che ieri sera stava così bene!.. M'e arrivato in bottega che ero sola, non mi riusciva salvarmi, s'è infilato  dietro il banco e voleva per forza mettermi le mani sotto le gonnelle". Le donne presenti la guardano male e lei fa " che ho detto di male è la verità stava proprio bene."


( qualunque riferimento a luoghi o persone è puramente casuale)

mercoledì 5 giugno 2013

le mie ricette: Pane con l'uva



Questo è un dolce buono e con pochi ingredienti inoltre penso che vada bene anche per chi ha problemi di colesterolo poiché non contiene uovo né burro. Qui, dalle mie parti si usava e si usa farlo ancora per la pasqua e mangiarlo a colazione assieme alle uova sode. ma siccome in casa mia piace lo faccio diverse volte .

                                                               Pane con l'uva




 Se qualcuno vuole provare scrivo la ricetta.
Ingredienti:

500 g. farina,
500 g.uva sultanina,
10 g. lievito di birra,
due cucchiai di zucchero,
2 cucchiai d'olio,
1 cucchiaio semi di ance,
un pizzico di sale.

Si mette a mollo, per dieci minuti, nell'acqua tiepida l'uva sultanina.

 Poi si scioglie in acqua tiepida il lievito di birra e vi si aggiungono due cucchiai rasi di zucchero, due cucchiai d'olio, un poco di semi d'anice, l'uvetta strizzata, un poco di sale e la  farina quanta ne basta per fare un panetto morbido come per fare le focacce.
S' impasta il tutto e si mette in una teglia lasciandovelo lievitare, bene e a lungo, coperto con un panno umido .
Quando l'impasto è ben lievitato si mette nel forno ben caldo circa 190 gradi e dopo una decina di minuti s'abbassa la un poco temperatura.

Dopo una mezz'ora se si teme che la crosta si scurisca più del dovuto si copre con carta da forno o stagnola.


Per la lievitazione serve un tempo assai lungo perché l'uva rende l'impasto pesante e molto dipende dalla temperatura.



lunedì 3 giugno 2013

tre finestre

Ero pronta per andare nell'orto ed ecco che inizia a piovere: nella stanza ci sono tre finestre e  da ciascuna vedo cose diverse: quella davanti a me c'è il sole e sul filo del telefono ci sono sette rondini che si stanno facendo il bagno , da quella che sta alla mia destra c'è tutto nuvoloso e vedo alle finestre i panni dei miei vicini che ormai si sono bagnati. mentre dall' altra finestra vedo che s'inizia a formare un pallido arcobaleno.

Come avere un roseto senza spendere




 Se ho tante rose antiche lo devo alla vecchia usanza, che in parte c'è ancora,nei piccoli centri, di scambiarsi piante e semi ormai introvabili in commercio.  E le vecchie varietà di rose, quelle che fioriscono soltanto in primavera attecchiscono facilmente, basta chiederne qualche rametto nel mese d'ottobre. Ho anche rose che fioriscono fino all'autunno ma nulla anno in più delle vecchie varietà le quali fioriscono si, una volta sola ma con una tale abbondanza di fiori e di profumo e poi cosa non da meno, non prendono pidocchi ne altre malattie. E una cosa non secondaria visto i costi dell'acqua,
durante l'estate non l'annaffio mai. Non so se queste rose hanno un nome ma le ricordo con il nome di chi me l'ha date, che avendole avute quando ero ancora una bimba sono persone scomparse. Così ho le rose di Serafino, della Rosalinda, di Dante, dell' Evelina, della Iole, dell'Odette e quelle che ho trovato in un terreno abbandonato.

rose e papaveri


                               l'ultima rosa che ho comperato; il suo primo fiore profumato




                                            stanno fiorendo i miei primi papaveri


                                     
                                      Queste sono una piccola parte delle mie rose antiche
                                               .

sabato 1 giugno 2013

le mie ricette: Lupini salati fai da te




Mi diceva mio padre che da piccolo aveva una zia la quale si manteneva tessendo al telaio, tesseva soprattutto canapa che veniva, dalle nostre parti, coltivata in tutti i paesi e lana anch'essa di produzione locale.
Quando in zona c'era qualche fiera la zia Palma  andava a vendervi i lupini, li cuoceva qualche giorno prima, e poi li metteva in un sacco di grossa tela e li portava in una pozza d'acqua corrente nel rio  al fine di fargli perdere il gusto amaro, dopo un paio di giorni li prendeva, li salava ed erano pronti.

Anche io ho voluto provare a preparare i lupini in casa e  l'ho salati un paio d'ore fa.

Ho preso un po' di lupini secchi ( tanto in casa ho dei semi dell'anno passato che mi piace sempre seminarne qualcuno nell'orto, è una bella pianta e poi si dice che tengono lontane le talpe ) l'ho messi in ammollo per due giorni cambiando spesso l'acqua, poi l'ho cotti come si fa con i fagioli secchi.

Una volta cotti l'ho messi in abbondante acqua fredda e sempre cambiandola più volte al giorno, ve l'ho tenuti per tre giorni, dopo di che scolati e non asciugati l'ho conditi con il  sale.

La zia Palma, come diceva mio padre era una donna di pochi mezzi ma ingegnosa. E di lei prossimamente scriverò come faceva il finto zafferano, il falso miele e il brodo alla povera.