mercoledì 25 febbraio 2015

i miei racconti: fragilità inaspettate




Le finestre erano spalancate e le lenzuola stese al sole, la chiamai, la prima volta non rispose,era in casa, la sentivo cantare, la chiamai altre due volte.

Attesi perché sentii che stava scendendo la scala di legno, quando aperse il portone aveva il viso gonfio e solcato dalle lacrime che non s'era curata d'asciugare.

Era stata umiliata e ferita nel suo orgoglio.

Forse cantava per non gridare o per mitigare il suo pianto.

In quella donna forte e spesso dura per la prima volta vidi fragilità inaspettate.

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