mercoledì 30 dicembre 2020

I miei vaccini

 


Del vaiolo ricordo la febbre alta e il braccio fasciato.

Dopo alcuni giorni, quando stavo bene, mentre giocavo una bimba con una botta mi ruppe la crosta che si era formata....la ferita sul braccio cominciò a sanguinare e ad infettarsi....così iniziarono i viaggi a valle dal medico e ricordo il dolore bruciante della pietra infernale che mi veniva passata sulla carne.

Poi venne l'ordine di vaccinarsi per la poliomielite....

Mio zio e i miei decisero di non vaccinarci....

Ma accadde che due ragazzi, figli di conoscenti, vennero colpiti dalla poliomielite e allora cambiarono idea ....

chiesero al dottore di condotta di vaccinarci presto ...prima che poteva

lunedì 21 dicembre 2020

i miei racconti: il flauto e il serpente crestato ( ultima parte



Il flauto e il serpente crestato


 A Treccase qualcuno ben presto iniziò a pensare ai bimbi che normalmente se ne andavano in giro da soli...e si chiedeva cosa sarebbe accaduto se incuriositi si fossero infilati tra quella fitta vegetazione

Presto la paura si sparse tra la gente e non so chi per primo ebbe l'idea di dissuadere i piccoli con la paura.

All'inizio si sparse la voce che sul sentiero avevano visto un serpente lungo e nero come mai se n'erano visti...grosso come le gambe della  Pieraccia...aveva la testa grande come un cane e una bocca rossa come le fiamme dell'inferno.

Tanto circolò di bocca in bocca che anche gli adulti finirono col crederci.

Da un altro paese fecero venire un cacciatore per ammazzarlo sparandogli, l'uomo disse che dopo aver atteso una buona mezz'ora il serpente era uscito allo scoperto...Era spaventoso teneva una testa grossa come un fiasco...e sopra quella testa teneva una cresta rossa come la bocca spalancata.

Lui asserì d'avergli sparato ma i proiettili erano rimbalzati sulla pelle del serpente che doveva esser dura perché era molto vecchio...

Non solo il serpente crestato fuggì ma si alzò per metà della sua lunghezza soffiando e sputando il veleno.lanciandolo contro di lui, che al contrario del serpente, stava scappando e per questo non ne fu colpito...


Son passati molti anni e qualche generazione, eppure ancora c'è qualcuno che dice di aver visto, quando era ragazzo, il serpente crestato

venerdì 18 dicembre 2020

i miei fiori: ibisco

Mancano pochi giorni a Natale ed ancora è pieno di bocci ma  a primavera dovrò decidermi a potarlo








 

mercoledì 16 dicembre 2020

i miei racconti: il flauto e il serpente crestato (terza parte





Il flauto e il serpente crestato


Quando la Rosalba guardò verso il camino puntando l'indice verso la mensola indicando uno dei due flauti in legno che vi erano sopra Anselmo rimase sorpreso e gli chiese se voleva il flauto.

Le disse che non poteva darglielo perché uno era appartenuto a suo nonno e l'altro era il primo flauto che suo padre aveva fatto per lui.

Sembrò che un'ombra avesse tolto la luce sul viso della Rosalba....ma Anselmo la rassicurò dicendogli che presto ne avrebbe fatto uno per lei in cambio dei cesti...

Tante volte, mentre lei a casa di Anselmo ascoltando storie, insieme a giunchi e ginestre, in silenzio, intrecciava un sogno.

Dopo un po' di giorni il vecchio con viso bonario le consegnò il flauto.

Rosalba ogni volta che era libera e tempo permettendo andava lassù tra le rocce dove crescevano soltanto eriche boschive, mirto e ginestre spinose.

Sembravano impenetrabili  ma lei in mezzo aveva creato un piccolo spazio dove sedersi nascondendosi a tutti.

Era li che iniziò a suonare ma lei conosceva solo i suoni della natura...fin dall'inizio lei considerò quel flauto un po' come la sua voce....l'unico suono che riusciva a fare

Poi accadde che l'ignoranza cominciò a parlare...

Qualcuno diceva che lassù tra le rocce si sentiva scorrere acqua, dove mai ce n'era stata...altri sentivano  cadere la pioggia ma c'era il sole....altri giuravano di sentire voci di uccelli, voci di bimbi che ridevano o canto di grilli in inverno.

Presto la gente si convinse che li c'erano gli streghi con le loro stregonerie....Meglio era star lontani da quel luogo e quando dovevano passare sul sentiero più in basso lo facevano a passo svelto recitando avemarie....

Però presto si posero un problema.......



(continua)





 

martedì 15 dicembre 2020

lunedì 14 dicembre 2020

L'angelo azzurro


Appena finito


 

le mie ricette: Tagliatelle Vegane


Prima delle feste è bene mangiare piatti buoni ma leggeri 


e questa pasta può andar bene per vegetariani e vegani





 Si può benissimo fare in casa la pasta fresca senza uova, usando il grano duro con sola acqua e poi si fa asciugare sopra un canovaccio o tovaglia in cotone.

Il condimento è economico e veloce:

Si tosta del pane grattugiato (di recupero) in padella con un cucchiaio di buon olio e si mette da parte.

In 2 cucchiai d'olio e 2 di acqua si cuoce una cipolla tagliata sottile e a metà cottura si condisce con sale e abbondante paprica piccante.

Si scola la pasta e si rigira in padella assieme alla cipolla.

Una volta nel piatto si mette sopra il pangrattato e volendo un poco di olio nuovo.

Per chi non è vegano ci sta pure un po' di grana grattugiata


Il pangrattato della foto non è bruciacchiato....è un po' scuro perché sono croste di pane toscano cotto a legna

domenica 13 dicembre 2020

I miei racconti: il flauto e il serpente crestato (seconda parte)

                          Il flauto e il serpente crestato ( 2 )


La Rosalba fin da piccola aveva sempre portato due

 trecce che ormai erano quasi completamente


bianche e lunghe fino ai fianchi.

Era una donna buona e laboriosa, spesso si recava da Anselmo, anche a lei come ai bimbi  piacevano le storie che lui inventava.

La Rosalba oltre a coltivare il suo orto passava  gran parte del tempo a fare intrecci...Intrecciava i salici più sottili e le ginestre per fare cestini con cui i bimbi andavano a raccogliere mirtilli e fragoline di bosco, intrecciava gli scarti della canapa e ne faceva corde per legare il fieno e la legna.

 Con le cortecce e i polloni dei castagni, usando scaldarli sul fuoco faceva cesti, gerle e qualche piccola culla.

Una volta all'anno arrivava in paese un uomo con un'asino...veniva a prendere pure le pipe di Anselmo e gli oggetti migliori intrecciati da Rosalba che poi vendeva giù in pianura, in cambio lasciava riso, zucchero, fiammiferi, sale e fiammiferi o tessuti dai colori vivaci.

Un giorno la Rosalba arrivò in casa di Anselmo, la cui porta era sempre aperta, ai suoi piedi posò un grosso cesto per contenere la legna ed una gerla che gli sarebbe stata utile lasciandogli le mani libere mentre andava nei boschi a raccoglier radiche d'erica per fare le sue pipe.

Siccome in paese si usava il baratto ,Anselmo con un cenno del capo le indicò la vecchia madia dicendole di prendersi ciò che voleva, sopra la madia c'erano mestoli e ciotole di tutte le misure, candelieri intagliati ed altre cose utili per la casa.

Ma quando la Rosalba che aveva un buon udito ma non parlava gli indicò ciò che voleva, Anselmo rimase molto sorpreso....

(continua)

sabato 12 dicembre 2020

i miei racconti: il flauto e il serpente crestato

 Se vorrete seguirmi questa sera inizio una storia che ancora non conosco ma sò come la finirò

                                                                          


 Il flauto e il serpente crestato    

               

Lo chiamavano Treccase anche se erano un po' di più.... ma non molte.

 Stava quel paese, se così si poteva chiamare quel piccolo gruppo di case, isolato nel verde della montagna.

Quasi tutto il necessario proveniva dai campi e dai boschi che lo circondavano.

Di denaro ne circolava ben poco perché si usava il baratto,ogni tanto qualcuno attraversava i boschi e scendeva a valle portando con se uova, formaggio o un pollo per barattarlo con quello che in paese non c'era.

Anselmo era l'unico in paese che aveva viaggiato, una volta andava in giro la dove c'erano le fiere, andava a vendere i suoi lavori, sopratutto flauti e pipe che lui stesso faceva.

Anselmo non solo lavorava il legno ma era pure il più bravo a raccontare, sapeva inventare storie fantastiche.

Aveva una grande stanza con un grande camino e spesso nel pomeriggio c'erano tanti bimbi a cui intagliava nel legno semplici e piccoli giochi mentre sapeva icantarli con le sue storie.

 Nelle lunghe sere d'inverno vi andavano uomini e donne a veglio, facendo cerchio intorno al fuoco e mentre Ansemo raccontava e intagliava radiche d'erica per ricavarne pipe, le donne alla luce della fiamma lavoravano lana e canapa ....

continua...

giovedì 10 dicembre 2020

Dopo la pioggia (3 foto







Questa cascata mi somiglia ad una dama bianca



 

i miei fiori: Narcisi

Puntuali come sempre...

Poco prima di Natale, incuranti del tempo, stanno fiorendo i narcisi



                                                                        Candidi e profumati


 

giovedì 3 dicembre 2020

le mie ricette: dolce di Natale


Questo dolce andrebbe preparato un mese prima del Natale

ma quest'anno l'ho fatto in ritardo esattamente il primo dicembre.

Bisogna farlo presto così avremo un doce morbido dove tutti i profumi si amalgamano




Questo è l'ingrediente principale, tanta frutta secca e canditi tenuti per qualche giorno ricoperti di rum o un liquore a voi gradito.....nella foto un kg e mezzo tra: canditi di arancia, cedro, pere, kiwi e ciliege, più frutta secca le prugne gialle, mele, fichi, kachi,albicocche, noci, nocciole e mandorle.

Il tutto tagliato in piccoli pezzi

A parte le ciliege, le mandorle e le noci tutto il resto è fatto in casa

Comunque si possono usare altri tipi di frutta e canditi


Si lavorano bene 200 g. di burro morbido assieme a 230 g. di zuccheo

Quando il burro è divenuto una crema si  incorporano bene, uno per volta,  4 uova non di frigo altrimenti il burro si solidifica

Poi aggiungiamo sempre poco per volta 300 g. di farina a cui avremo aggiunto poco più di mezza bustina di lievito per dolci....e se piace un poco di cannella.

Se usate canditi comperati visto il poco profumo aggiugete buccia d'arancia e limone grattugiata.

Bisogna cuocere questo dolce per 35 minuti in forno a 180 gradi poi altri 40 minuti a 150.

Comunque bisogna sempre controllarne la cottura con uno spiedino di legno e toglierlo dalla teglia una volta freddo

Quando lo togliamo dalla teglia si bagna con due cucchiai del liquore in cui era tenuta la frutta oppure con liquore agli agrumi o scherry....Dovremo versarci sempre due chicchiai di liquore ogni settimana

Si avvoge con pellicola e si tiene in frigo ma è bene tenerlo un paio d'ore a temperatura ambiente prima di consumarlo.

Piacendo prima di portarlo in tavola si può glassare in bianco o con cioccolato fondente e decorarlo con frutta secca o canditi.


Il mio dolce sta al fresco quando sarà pronto aggiuno la foto