venerdì 26 giugno 2015

da un vecchio diario ritrovato


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Figlio mio senti l'odore del vento, senti l'aria che sale dalla pianura, e t'arruffa le piume. Senti il profumo della vita e ti da ebrezza. Ma non aver fretta, il volo è grande e la pianura che guardi dal tuo nido sterminata ma le tue ali son deboli.  è presto, ciò che senti, che vedi, potrai conoscerlo domani.
Oggi è presto, potrebbero le tue ali non sorreggerti e non ci sarebbero più voli, ma di qui puoi guardare, sentire il vento e riconoscerlo.
Quando sarai pronto io non potrò che guardare e quell'aria, quegli spazi che ora ti sarebbero nemici, saranno la tua forza la tua essenza e t'alzerai in volo.

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