sabato 28 ottobre 2017

la fola della gatta mammona e delle due sorelle


Quando le sere si facevano lunghe le persone si riunivano davanti al camino, facevano caldarroste assaggiando vino nuovo e le donne lavoravano a maglia sfruttando la luce del camino.

E c'èra sempre qualcuno che raccontava fole, fole che venivano tramandate oralmente e a cui ogniuno aggiungeva o toglieva a suo piacimento....così cercherò di fare pure io raccontando questa fola della:


                            Gatta Mammona e le due sorelle


C'era una famiglia povera con una mamma e due sorelle una si chiamava Maria ed era buona ed ubbidiente, l'altra era Teresa, non era proprio cattiva ma nemmeno tanto brava e ubbidiente.

Un giorno la mamma chiese alle ragazze chi volesse andare da gatta Mammona a prendere in prestito lo staccio.

Teresa si rifiutò perché gatta Mammona abitava in mezzo al bosco in un castello di vetro e cristallo e poi aveva cattiva fama.

Come al solito si fece avanti Maria che s'incamminò ne lbosco scuro ed arrivò ai piedi del castello tutto luminoso.

Per arrivare alla porta bisognava salire una scala tutta di cristallo.

Maria nel timore di sciupare la scala si tolse gli zoccoletti e tenendoli in mano salì scalza.

Busso piano piano e vennero ad aprirgli dei gattini a cui chiese lo staccio.

La fecero entrare e subito nel salone scorse dei gattini che pulivano il pavimento con le codine.

Prese una scopa e pulì tutto lei, poi vide nell'altra stanza altri gattini che con fatica cercavano di rifare tanti lettini, maria subito in fretta sistemo' tutti quei piccoli letti.

Tutti i piccoli gatti felici l'accompagnarono dalla mamma gatta che stava seduta sopra un trono d'oro nella stanza dove tutto scintillava.

I gattini raccontarono tutto a gatta Mammona e lei gli disse d'andare in tutto il castello in cerca del vestito più bello ....e portare pure uno staccio per la farina.

Maria che oltre a buona era pure modesta non si sentiva di portare un abito così ricco ma siccome la gatta non accettava rifiuti e lei era obbediente lasciò che i piccoli gatti la vestissero con un abito prezioso.

Gatta Mammona alla ragazza che stava andando via raccomandò che una volta nel bosco non si girasse indietro quando un asino ragliava ma si voltasse a guardare un gallo che avrebbe cantato.

Maria obbedendo, appena udì il canto del gallo si girò indietro e subito qualcosa a forma di stella le apparve sulla fronte.

Quando arrivò in paese tutti la guardavano e lei corse a chiudersi in casa voleva che la madre le togliesse quella stella che si vedeva anche al buio tanto brillava.

Cercando di grattar via quella stella la mamma vide che usciva tanta polvere d'oro e fu contenta perché la loro miseria era finita.

Il giorno dopo bisognava restituire lo staccio a gatta Mammona e ringraziarla.

Questa volta si offerse Teresa perché pure lei voleva i doni avuti dalla sorella.

Quando arrivò alla scala di cristallo salì con gli zoccoli rovinando tanti gradini e quando vide igattini pulire il pavimento con le codine li prese a colpire con la scopa poi andò nell'altra stanza e buttò sotto sopra tutti i lettini.

Tutti quei gattini scapparono terrorizzati dalla grande gatta che disse loro di prendere il vestito più vecchio e brutto del castello e di vestirla con quello.

Quando Teresa stava per andarsene pure a lei la gatta disse di non voltarsi quando ragliava l'asino ma di voltarsi quando cantava il gallo.

Invece lei a sentire un raglio si girò indietro e subito sentì che qualcosa di duro e peloso stava crescendo in alto sulla sua testa...erano due lunge orecchie pelose....

Solo molti anni dopo, anni in cui Teresa era pentita epiangeva rifiutandosi di uscire, fu perdonata da gatta Mammona e le orecchie d'asino scomparvero.

2 commenti:

  1. Questa storia me la raccontava in maniera molto simile mia nonna!! Noi nipoti restavamo incantate a bocca aperta ad ascoltarla!!

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    1. A me piace raccontare, inventare ed ascoltare storie
      Il lavoro è il pane e la fantasia è il companatico

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