domenica 27 ottobre 2019

i miei racconti: anche i gatti muoiono per amore


Anche i gatti muoiono per amore


Ogni angolo era pulito, era stato lavato ogni bicchiere, ogni piatto, anche quelli che si usavano raramente, anche i pavimenti, non c'era un grano di polvere nemmeno sopra l'armadio.

Il marito dell'Elisa era appena arrivato dalla cava e già brontolava...aveva fame ma doveva aspettare...

Doveva aspettare che il prete avesse benedetto la casa come faceva ogni anno prima della Pasqua, perché piatti sporchi ne posate non ci dovevano stare.

Anche la moglie che era sempre indaffarata, stava seduta fuori vicino alla porta aperta.

Arrivò il prete assieme a due ragazzetti, contenti di non esser andati a scuola, uno portava un cesto mezzo pieno di uova e l'altro teneva una busta per i soldi, quella per le offerte durante le messe.

Il prete salì la scala per benedire la camera,  marito e moglie entrarono in cucina, un ragazzo prese le uova che stavano sul tavolo posandole con attenzione una alla volta nel cesto assieme alle altre, l'altro mise nella busta le poche monete posate in un piattino sopra il tavolo coperto da una tovaglia immacolata.

Scese il parroco dal piano di sopra, disse una preghiera assieme ai presenti e diede una benedizione.

Poi disse alla donna di aver benedetto pure i due gattini sul letto....

L'Elisa arrossì e penso al suo letto con la bianca coperta di pizzo usata solo quando arrivava il medico o il prete....e poi i gatti che in camera non dovevano andare mai...

Il parroco chiese se gli potevano dare un gattino perché il suo ormai vecchio, era morto.

Visto che di gatti ne avevano cinque e sapendo che uno sarebbe andato a star bene  acconsentirono volentieri e il giorno dopo glielo portarono.

Dopo un paio di giorni la sorella del prete andò a chiedergli se per caso il gatto dato al fratello fosse tornato in paese, a casa...da due giorni lo cercavano ma non lo trovavano.

Il gatto rimasto s'era intristito, non faceva più le fusa sembrava uno straccetto l'Elisa che non permetteva ai gatti di passare la notte in casa non ebbe il coraggio di mandarlo fuori, lei che poteva dargli solo qualche avanzo e poi si arrangiavano da soli, rendendosi utili, cacciando i topi, provava a dargli i cibi più golosi ma il gattino smise di mangiare e faceva una gran pena...fin che un giorno rifiutando ogni cibo se ne andò per sempre.

Sono convinta che morì, morì per l'amore e la perdita di quel fratello, compagno di giochi.



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