martedì 1 settembre 2020

i miei racconti: la scartocciata


Le giornate s'erin accorciate, abbuiava presto, gran parte dei raccolti era fatta e nelle vie si sentia l'odor dell'uva che fermentava nelle cantine.

le selve erin state rimonde e presto saren cascate le castagne.

La sera i primi fili di fume s'alzain da' camini...

Era il tempo' di scartoccia'il granturco.

Nelle cucine mucchi di granturco erin pronti da scartoccia'...una sera a casa di una famiglia e una sera a casa di un'altra, così la serata passava prima, tutti insieme, vecchi gioveni e bimbi che giocavino sugli scartocci

Gli scartocci che avvolgein le rappe di granturco un veniino tire via, quele più dure che erin di fori si daino alle bestie e quele più bianche e fine che erin di dentro si metteino nel saccone e ci si dormia sopre come sula materazza...forsi era più salutare di quelle di oggi giorno e ogni anno si sfaceino e si riempiino di novo....senza inquina' e finiino sotto le bestie e po' sula pila del concime ritornando alla terra per nutrire nuove piante.

Spesso i bimbi più piccoli s'addormiino su quegli scartocci mentre i grandi raccontaino storie di paure e di streghi....e si perchè qui non erino streghe ma streghi.

Durante quelle sere era sempre ben accolto chi era più bravo a racconta',a 'nventa' fole.

Se poi nelle famiglie c'era una ragazza belloccia allora arrivavano ben volentieri giovanotti speranzosi che naturalmente i genitori non facevano sedere accanto alla figliola

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