domenica 29 settembre 2013

i miei racconti: lei che sembra immutabile



Potrei stare un giorno intero sdraiata su questo muro di pietra che costeggia il sentiero a guardare questa montagna che mi si para davanti. potrei rimanervi immobile finché le ossa cominciano a dolermi.

 Lei che può sembrare immutabile invece così diversa nelle ore del giorno,
fin dal momento che precede l'alba e le nebbie si levano dal basso risalendo le gole e si sciolgono dalla vetta in un ultimo abbraccio, simili al respiro di un gigante.

  La vetta si fa cristallina e poi la luce del sole comincia a bagnarla simile ad un velo di miele rosato che scende verso il basso.

Non amo venire qui in compagnia, che ci venga pure a goderne chi vuole ma io ci vengo da sola perché non so cosa sia ma quello che provo qui ha bisogno di silenzio.

Guardo le pietre di questo sentiero ormai abbandonato, levigate dai passi frettolosi di chi scendeva a valle e da quelli stanchi della risalita.

 Alla mia destra ancora scorre l'acqua della fonte con instancabile sonorità versandosi all'interno della grossa pietra scavata ignara che non sbocceranno più amori riempiendo brocche d'acqua fresca.

 Ne ci saranno più bimbi a fare gare  di velieri fatti con le zucche nelle pozze del canale dove mobili sventrati stanno marcendo.

 Presso la fonte, ancora instancabile torna a fiorire la vecchia ortensia azzurra , sopravvissuta ala mano gentile che l'ha piantata.

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