giovedì 17 ottobre 2013

Mater dolorosa

Il mattino illumina le cime dei monti e le nubi ad esse s'aggrappano gravide di luce-
Guardo attraverso i vetri il campo arato davanti alla casa e come ogni anno della mia vita , ancora una volta vedo il vecchio melo che vi sta in mezzo carico di fiori- Son fiori che hanno breve durata e un po' più largo della chioma sta sulla terra scura un lieve cerchio di petali caduti.
Lasciami abbastanza giorni o mio Dio perché ancor una volta io possa sentire mio figlio che torna di nuovo a cantare nella stanza accanto.
C'è ogni notte un immagine che non muore ne consola; c'è un piccolo che mi corre incontro ridendo e mi si abbraccia al collo, si strofina al mio viso per sentirne la pelle per annusare il mio odore e mi guarda con occhi pieni d'incanto.
Oggi al suo posto c'è un uomo per il quale la vita è un peso.

( 26 aprile diario di A. )

Nessun commento:

Posta un commento