giovedì 1 giugno 2017

i miei racconti: confessione di un cavatore



Un cavatore era tormentato da un dubbio...

Dal dubbio se avesse fatto un peccato oppure no....si dicea che era giusto però sentia una voce che gli dicea di no.

Così per levassi quel dubbio s'ando' a confessà

" La mi' moglie avea compro du' fiette di coppa per dalle a' bimbi e io la matina presto me le son misse nel tascapane e me le son porte alla cava e quando è sona la mezza me le son mange con un pezzo di pane.....

Ma dopo ho comincio a pensà a mi' bimbi e mi pare d'ave fatto un peccato, però loro stano in casa e io c'ho d'anda' fin lassu  alla cava e lavorà tutto il giorno, ogni tantò un po pò di sostanza per dammi forza mi ci vole"

Il prete ci penso un momento e po' gli disse:

" te pensi che i bimbi un fano nulla è? Allora per penitenza ti dico che domatina, tanto è festa e un cava un ci vai, senza di nulla a nimo, quando si levino i tu' figlioli devi fa tutto quello che fano loro fino a buio"

Così il giorno dopo la gente guardava quell'omo grand'e grosso che saltellava, si arrampicava, si nascondeva e urlava tirando calci a una palla sgonfia.

Pensavino tutti che era ito fori testa.

Arrivo la sera e quando stracco morto si stese nel letto penso:

"Son più stracco che quando ho lavoro tutto il giorno in cava

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